VITERBO Trecento studentesse e studenti delle scuole superiori provenienti dalla provincia di Viterbo e di Roma hanno partecipato all’evento UniStem Day organizzato dall’Università degli Studi della Tuscia e patrocinato dalla fondazione Rome Technopole. L’Auditorium del Complesso di Santa Maria in Gradi ha ospitato per il secondo anno consecutivo l’iniziativa, avviata nel 2009 a livello internazionale, dedicata alla divulgazione scientifica nell’ambito delle discipline STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics). Quest’anno, il tema centrale è stata la ricerca sulle cellule staminali. L’iniziativa ha coinvolto 97 atenei e istituti di ricerca italiani ed esteri, rivolgendosi a circa trentamila studentesse e studenti. L’evento coordinato dalle docenti Unitus Ilaria Armentano, Adriana Bellati, Eliana Capecchi e Silvia Proietti, con il supporto di Marta Spizzichino, Tutor di Terza Missione, si è aperto con il saluto del Magnifico Rettore, Stefano Ubertini, che ha voluto ricordare a tutte e tutti i presenti l’importanza del percorso universitario come costruzione di competenze, per le giovani generazioni, in cui la collaborazione e il networking innescano lo scambio e la condivisione di esperienze. “Le istituzioni universitarie debbono promuovere l’accesso alle informazioni, l’innovazione ed il trasferimento tecnologico, all’insegna dell’inclusione – ha affermato il rettore – per la crescita e lo sviluppo dei territori e per il benessere sociale”. La mattinata di approfondimento si è aperta con l’intervento del docente Unitus Luca Proietti De Santis, che ha affrontato il tema delle cellule staminali pluripotenti indotte come riprogrammazione della cellula del corpo in una cellula staminale. Poi è stata la volta di Simona Picchietti, che ha illustrato i progressi della microscopia come tecnica fondamentale per lo studio e l’osservazione delle cellule staminali e, a seguire, la parola è passata alla docente dell’Università degli Studi di Perugia Sabata Martino, che ha parlato della meccanotrasduzione e di come la biochimica, alla base dell’interazione tra cellule staminali e biomateriali siano fondamentali per l’ingegneria tissutale. In chiusura, il docente Unitus Maurizio Balistreri ha affrontato il tema degli interrogativi bioetici, legati agli spermatozoi, ovuli ed embrioni da cellule staminali. Nel corso dell’evento alla platea di studentesse e studenti è stato letto l’articolo “Ragazzi, studiate per essere liberi”, scritto a quattro mani, delle Senatrici Elena Cattaneo e Liliana Segre. Un augurio per le giovani generazioni di ricercatrici e ricercatori, di studentesse e di studenti, un invito a studiare sempre, poiché la conoscenza, come affermano le Senatrici, è sinonimo di libertà, libertà che va conquistata e riaffermata ogni giorno. L’importanza dell’ascolto è stato un importante ed ulteriore messaggio trasferito alle studentesse e agli studenti nel corso della lettura della lettera. “Saper ascoltare ed essere ascoltati allontana dalla violenza e dalla prevaricazione – affermano le senatrici -per essere preparati e per acquisire consapevolezza”. L’evento è stato organizzato, nell’ambito delle attività legate alla terza missione dell’università, ed inserito tra le iniziative dell’ateneo per i quarantacinque anni dalla sua fondazione. Maggiori informazioni sui prossimi eventi all’indirizzo: https://www.unitus.it/terza-missione/45-anni-di-unitus/