Venerdì prossimo 15 maggio, alle ore 17, nelle aule digitali dell’Università della Tuscia (https://unitus.zoom.us/j/92528470224) Antonio Biasiucci, presenterà,  introdotto dal direttore del Disucom, Giovanni Fiorentino, il progetto “The Dream”, nato a Chios nel 2016:  queste immagini traducono, come avviene abitualmente nella sua pratica artistica, una possibilità alternativa di guardare il mondo, di reinterpretarlo, di lasciare spazio al sogno e all’immaginazione, alla speranza, seppure vivendo una esperienza della realtà che ci vede tutti coinvolti. Ritorna dunque la possibilità di incontrare l’immagine e la fotografia contemporanea per gli studenti dell’Università degli Studi della Tuscia. Il Dipartimento di Scienze Umanistiche, della Comunicazione e del Turismo incontra uno dei maestri della fotografia italiana, tra gli artisti visuali  contemporanei riconosciuti nel mondo. Proprio quando siamo assediati dalle immagini digitali di un presente segnato globalmente dal Covid-19, proviamo a guardare il mondo con lo sguardo dissonante di Antonio Biasiucci, con uno sguardo essenziale, diretto sui volti, le mani e i piedi dell’uomo.

Antonio Biasiucci nasce a Dragoni (Caserta) nel 1961. Nel 1980 si trasferisce a Napoli, dove comincia un lavoro sugli spazi delle periferie urbane e contemporaneamente una ricerca sulla memoria personale, fotografando riti, ambienti e persone del paese nativo. Nel 1984 inizia una collaborazione con l’Osservatorio vesuviano, svolgendo un ampio lavoro sui vulcani attivi in Italia. Nel 1987 conosce Antonio Neiwiller, attore e regista di teatro: con lui nasce un rapporto di collaborazione che durerà fino al 1993, anno della sua scomparsa. Fin dagli inizi la sua ricerca si radica nei temi della cultura del Sud e si trasforma, in anni recenti, in un viaggio dentro gli elementi primari dell’esistenza. Ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui, nel 1992, ad Arles, il premio “European Kodak Panorama”; nel 2005 il “Kraszna/Krausz Photography Book Awards”, per la pubblicazione del volume Res. Lo stato delle cose (2004) e, nello stesso anno, il “Premio Bastianelli”. Numerosissime le mostre personali e le partecipazioni a mostre collettive, a festival e rassegne nazionali e internazionali. Ha collaborato inoltre a diversi progetti editoriali, tra i quali, in particolare, si ricordano quelli per la casa editrice L’Ancora del Mediterraneo, di Napoli (dal 2000 al 2004) e ha partecipato a importanti iniziative culturali di carattere sociale.

Molte sue opere fanno parte della collezione permanente di musei e istituzioni, in Italia e all’estero, tra cui: Istituto nazionale per la grafica, Roma; MAXXI, Roma; PAN Palazzo delle Arti, Napoli; MADRE-Museo d’Arte Contemporanea Donna Regina, Napoli; Metropolitana di Napoli; Galleria Civica di Modena; Museo di fotografia contemporanea Villa Ghirlanda, Cinisello Balsamo (Milano); Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l’Arte Contemporanea, Guarene (Cuneo); Fondazione Banco di Napoli; Collezione Banca Unicredit, Bologna; Bibliothèque nationale de France, Parigi; Maison Européenne de la Photographie, Parigi; Château d’Eau, Tolosa; Musée de l’Elysée, Losanna; Centre de la Photographie, Ginevra; Fondazione Banca del Gottardo, Lugano; Centre Méditerranéen de la Photographie, Bastia; Galerie Freihausgasse, Villach (Austria); Departamento de investigación y documentación de la Cultura Audiovisual, Puebla (Messico); Mart, Rovereto.

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