UOMINI ROBOT (Rubrica a cura del dott. Alessandro Spampinato)
Passiamo la maggior parte del tempo della nostra esistenza o a studiare e formarci per la professione o a diventare prima bravi figli e poi bravi genitori. Il sistema di indottrinamento e plagio delle nostre menti inizia ancora prima della nascita con le fantasie e le aspettative dei nostri genitori su di noi. Una volta nati ci troviamo nella scuola della famiglia dove tra sorrisi, versi e facce strane, sgridate e punizioni impariamo a fare i nostri primi passi e a dire le prime parole. Poi la scuola dell’obbligo, che già solo la definizione fa riflette, dove insegnanti e programmi ministeriali ci iniziano a mettere in testa una versione della realtà che deve valere per tutti e deve essere riconosciuta vera altrimenti prendiamo brutti voti e veniamo bocciati. Siamo obbligati ad imparare quelle cose lì che qualcuno ha deciso essere importanti e giuste per tutti noi. Poi le superiori e l’università o l’ingresso nel mondo del lavoro dove impariamo ad eseguire compiti, risolvere problemi e a rispettare procedure e protocolli pena la bocciatura o il licenziamento. Poi facciamo una famiglia e impariamo a diventare mariti e mogli e, con la nascita dei figli, padri e madri. Poi andiamo in pensione e i figli se ne vanno di casa e ci troviamo nei guai perché non siamo più niente, non abbiamo un’identità in cui riconoscerci se non nell’essere persone anziane, scomode, malate, un peso! Che bel giochino che si sono inventati gli occidentali per gestire le masse e produrre denaro. Un popolo di schiavi indottrinati che quando non servono più vengono dimenticati o buttati in qualche ospizio. In oriente non stanno messi meglio di noi, il loro sistema religioso, politico ed economico, per certi versi, è ancora più schizofrenico del nostro. Ma occupiamoci di noi! Oggi non c’è più tempo per fare nulla, andiamo tutti di fretta per tirare a campare una vita da schiavi indottrinati ed esecutori di compiti sotto qualche padrone. Se pensiamo alla formazione scolastica e universitaria, ad esempio, ci sono corsi di estetica e di etica ma non di bellezza e di amore, ci insegnano a lavorare in gruppo e le competenze sociali ma non c’è un corso sull’amicizia, ci spingono sin da piccoli ad essere competitivi rispetto agli altri ma non a collaborare e a gioire dei successi altrui. Lentamente diventiamo robot che producono documenti o aggiustano macchine ma nessuno ci insegna ad inventare, non c’è un corso sulla creatività. La vita è un progressivo indottrinamento e una formazione al ruolo, un adattamento al sistema per evitare di venirne schiacciati e morire. Un sistema fatto di tanti uomini con sempre meno umanità, tempo, creatività e amore. Tanti impegni, tante capacità e competenze ma anche tante paure e tanta solitudine e rabbia. Oggi chi vuole sapere di più sulla verità e sul senso reale della vita deve fare un percorso di consapevolezza e conoscenza fatto di analisi e di destrutturazione di se. A forza di occidentalizzarci e di spaventarci con le crisi economiche e il terrorismo sono riusciti a disumanizzare i rapporti e a nascondere a noi stessi chi siamo! Da qui la patologia personale e collettiva. Ma chi ha l’intelletto ancora non del tutto addormentato prenda in mano la sua vita e si salvi per quel che si può. Trovare un compromesso con il mondo per sopravvivere è meglio che soccombere e servirlo da schiavi!
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