Ritorniamo ad essere custodi della nostra democrazia!

“La frammentazione del mondo dell’informazione e dei mass media ha ricevuto una forte accelerazione negli ultimi anni, anche grazie a – o a causa di – internet.

Oggi occorre ripensare il ruolo della comunicazione e dei suoi operatori: i tanti professionisti e lavoratori che sui giornali, nel web, in radio e in televisione, negli uffici stampa e nelle agenzie di comunicazione, spesso con contratti precari e compensi iniqui, presidiano il diritto dei cittadini ad essere informati, e garantiscono, tra non poche difficoltà, il dibattito democratico in Italia.

Senza equi compensi, senza autonomia, senza indipendenza dai “manovratori del consenso”, non può esserci una compiuta libertà di espressione e di informazione.

La parcellizzazione di ruoli, competenze, attività ha indebolito ancora di più la forza contrattuale di chi opera nei mass media, all’interno dei quali sono sorte nuove figure professionali, mentre altre si sono contaminate o estinte, sullo sfondo di un quadro di riferimento normativo, soprattutto nella stampa tradizionale, che sembra aver smarrito la sua originaria vocazione e identità.

 Articoli, inchieste (sempre più rare perché scomode) foto, filmati, web, social media, ecc. hanno subito un processo centrifugo che li ha scagliati oltre il perimetro della comunicazione classica e dei suoi protagonisti, spesso ad unico appannaggio dei colossi di internet, con la conseguenza di un maggiore condizionamento degli stessi editori.

Di fronte a questo mutato quadro, e agli scenari, anche inquietanti, che si aprono sul futuro della nostra democrazia – che sarà sempre di più una democrazia digitale – in cui il consenso andrà cioè formandosi sui new media, secondo USB diventa urgente e non più procrastinabile, anche alla luce del rinnovo del contratto di lavoro dei giornalisti, cercare una nuova rappresentanza degli operatori del settore, superando la vecchia logica monolitica della rappresentanza sindacale unica e unitaria, talvolta rimasta tale solo a parole.

USB vuole perciò farsi promotrice, per la prima volta in Italia, di un’aggregazione di operatori dell’informazione e della comunicazione, a ogni livello e in ogni media, che intercetti e raccolga persone anche di estrazioni culturali diverse, anche lontane dalla matrice di USB, per favorire la nascita di un nuovo spazio di confronto. Una zona franca rispetto agli anacronistici sodalizi, che sia una casa comune di professionisti della comunicazione e di cittadini. Per riportare la democrazia dell’informazione al centro del dibattito politico e culturale.

La conoscenza non è, per sua natura un privilegio di pochi. Essere consapevoli di ciò che accade nella società e nel mondo in cui viviamo, è un diritto inalienabile e irrinunciabile. E in quanto tale appartiene a tutti, senza distinzioni. Perché se la verità può essere anche rivoluzionaria, solo la democrazia ci consente ogni giorno di perseguirla e di difenderla.

La prima tappa di questo percorso è un incontro-confronto di chi condivide i principi del nostro appello.

Se vuoi essere protagonista di questa iniziativa, contattaci via mail a: massmedia@usb.it lasciandoci il tuo recapito telefonico, il tuo posto di lavoro ed eventuali tue considerazioni”.

Comunicato di USB Unione Sindacale di Base.

 

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