Il Parlamento Europeo con una risoluzione ha recentemente votato l’abbandono del carbone a scopi energetici al più tardi entro il 2030. Nella stessa risoluzione vengono lodati i dieci paesi dell’UE che già hanno programmato l’uscita dal carbone, tra cui l’Italia che con il decreto 430 del 22 novembre 2018 ha fissato la data del 31 dicembre 2025. In ogni caso, ammesso che vengano rispettati i tempi previsti dalla normativa per il riesame, il procedimento che riguarda l’AIA di TVN, avviato in base alle disposizioni del decreto 430 del 2018, dovrà concludersi entro i primi di luglio e quindi dopo che si sarà insediata la nuova Amministrazione comunale.
Per questo motivo il Presidente del Consiglio comunale Dario Menditto lancia un appello ai candidati a sindaco: “Lo scorso 22 febbraio il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno sull’azzeramento entro il 2025 della produzione di energia elettrica derivante dall’uso del carbone e sull’utilizzo delle rinnovabili, ma è indispensabile fare qualcosa anche per gli anni che ci separano da tale scadenza ed è per questo che chiedo ai candidati a sindaco che si impegnino inequivocabilmente, ferma restando l’uscita dal carbone entro il 2025, ad imporre in sede di Conferenza dei Servizi per il riesame dell’AIA di TVN delle prescrizioni ambientali tali da ridurre il carico inquinante per gli anni di esercizio rimanenti, riportando i parametri di esercizio almeno a quelli previsti prima dell’AIA del 2013 che consentì di bruciare 900.000 tonnellate in più di carbone all’anno”.
Il Sindaco Cozzolino: “Sono dispiaciuto del fatto che forse non potrò essere io ad imporre le dovute prescrizioni in Conferenza dei Servizi, anche perché i presupposti per esercitare le funzioni attribuite ai sindaci dal testo unico delle leggi sanitarie ci sono tutti, in quanto basta “interrogare” il nuovo portale “Stato di salute della popolazione residente nella Regione Lazio” per constatare che nel nostro Distretto F1 della ASL Roma4 negli ultimi anni c’è un eccesso rispetto alla media regionale di diverse patologie tumorali strettamente correlate all’inquinamento. A tal proposito è auspicabile che il Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio stili un rapporto ad hoc mirato a rappresentare tale situazione, anche perché di tali dati sembra non si sia tenuto conto in un recente comunicato della ASL che fotografa un quadro a mio avviso troppo rassicurante”.
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