Usi Civici a Civitavecchia: a Natale si può!

Durante l’assemblea pubblica dello scorso 7 dicembre,
il Comitato cittadino ha reso disponibile l’atto con il quale è stato abolito
ogni vincolo d’uso civico relativo alla Tenuta delle Mortelle.

Tutta la vicenda ha inizio da una bolla
papale del 1441 emanata da Eugenio IV,  che rese i terreni della Tenuta delle Mortelle
disponibili per i civitavecchiesi che vi abitavano e per i forestieri di
passaggio; in tal modo, le terre potevano essere liberamente utilizzate, senza dover
corrispondere alcun tributo.

Tuttavia, trattandosi di terre incolte che
andavano bonificate, nessuno fece richiesta di risiedervi, finché nel 1777, Pio
VI, al fine di favorire lo sviluppo dell’agricoltura, dispose di concedere tali
terreni in enfiteusi perpetua a 19 civitavecchiesi che si erano impegnati a lavorare
la terra, preparandola per coltivarvi orti, vigneti, oliveti ed altro.

Dal 1777 in poi, al Comune di Civitavecchia
rimase una sorta di nuda proprietà (dominio diretto), che comportava il diritto
di riscuotere un canone annuo pagato dagli enfiteuti possessori.

Tale situazione, contrariamente a quanto
affermato nella sentenza del 1990 del Commissario agli Usi Civici, si protrasse fino all’aprile del 1827,
quando, per disposizione del Pontefice, allo scopo di ripianare i debiti del
Comune di Civitavecchia, il diritto a
riscuotere i canoni e il dominio diretto sui terreni  furono venduti all’asta ed acquistati da
privati.

A partire da quell’anno (1827), il Comune di
Civitavecchia non ha più avuto facoltà di accampare diritti sui terreni della Tenuta
delle Mortelle; tali terre sono divenute di proprietà piena e svincolata dei
soggetti che le detenevano, poiché libere da diritti di natura civica di
qualsiasi genere.

Quanto sopra esposto trova puntuale riscontro
nei documenti contabili del Comune, nei quali, fino al 1827, è stata registrata
la rendita annuale di 2000 scudi relativa ai canoni, rendita svanita a partire
dal 1828.

Pertanto, l’Università Agraria che, dopo la
sua istituzione è subentrata al Comune nella gestione dei terreni di uso
civico, non ha, di fatto, “ereditato
alcun diritto sui terreni della Bandita delle Mortelle che, da circa due secoli,
sono di proprietà privata.

A questo punto, la questione passa al giudice,
cui sono stati consegnati tutti gli atti di cui sopra.

Tuttavia, tenendo conto delle enormi
difficoltà che l’applicazione della sentenza ha causato alle famiglie, nonché
degli ingenti danni economici e morali provocati, invito il Consiglio dell’Università Agraria a prendere visione degli
atti che dimostrano l’inesistenza degli usi civici sulla Tenuta delle Mortelle
,
intervenendo a favore dei cittadini nei procedimenti in corso.

Un tale atto, oltre a mettere fine ai crucci di
tanti civitavecchiesi, rappresenterebbe un magnifico regalo di Natale alla
città e ai concittadini.

A Natale si può, e questo “si può” non releghiamolo tra le
speranze, ma facciamolo diventare una concreta realtà.

Civitavecchia 11 dicembre 2018

Vittorio PETRELLI