Ieri pomeriggio si è tenuta presso il Comune una riunione fra esponenti del Pincio, esponenti della Regione Lazio ed esponenti dell’Università Agraria di Civitavecchia. E’ stato proprio il Commissario agli usi civici, in sede di udienza, a chiedere un incontro risolutore fra i vari enti coinvolti, al fine di addivenire ad una soluzione amministrativa della questione usi civici per evitare che le 1221 osservazioni di cittadini alla perizia dell’Agraria, elevate assieme a quella del Comune, si trasformassero in altrettanti contenziosi che avrebbero allungato ulteriormente i tempi di soluzione del problemi per i cittadini ed intasato il commissariato agli usi civici.

“Sono state proposte due soluzioni – afferma il Sindaco Antonio Cozzolino – la prima, e più veloce per tutti, è che l’Università Agraria perfezioni e riveda la propria perizia sulla base delle documentazioni emerse durante le udienze e a supporto della perizia del Comune. Questa, indicata anche dalla Regione Lazio come strada maestra, porterebbe all’emissione di una nuova determina regionale e quindi ad una veloce risoluzione del problema.
La seconda soluzione, altrettanto valida, ma di sicuro più lunga nella sua attuazione, è la traslazione degli usi civici sull’area della Frasca. Questa possibilità è al vaglio della Regione Lazio, che ne sarebbe attrice principale. Il presidente dell’Università Agraria, durante l’incontro, si è detto disponibile a verificare questa nuova documentazione, (che nuova non è perchè già la conoscono, ma che come ci è stato richiesto reinvieremo), per valutare la possibilità di “completare e perfezionare” la loro perizia.
Devo però riferire che da quanto ci è stato riportato da persone che erano presenti all’udienza di oggi presso il commissariato agli usi civici, l’Agraria nella persona del presidente e del loro avvocato, si sia sostanzialmente rimangiato questa disponibilità, spingendo per le conciliazioni individuali. Spero vivamente di aver capito male perchè questa strada sarebbe lunga da percorrere, dispendiosa per i cittadini e ne trarrebbero vantaggio unicamente l’Università Agraria e gli avvocati. Spero vivamente che l’Università Agraria possa far propria la documentazione che gli stiamo re-inviando, limare e completare la perizia, ed inviarla alla Regione Lazio che si dice pronta ad emettere una nuova determina.

Riteniamo di aver fatto tutto ciò che è in nostro possesso affinchè quella che è diventata una vessazione di Stato nei confronti della cittadinanza venisse cancellata. Ora mi aspetto la conferma dell’effettiva volontà di tutte le parti in causa per arrivare ad una soluzione condivisa ed evitare che una norma a tutela del territorio e del paesaggio si trasformi in un triste espediente per mettere le mani in tasca ai cittadini”.

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