Usi civici, M5S: “La Regione risolva definitivamente il problema”
È notizia di ieri che la Regione ha scritto all’Università Agraria invitandola a non rilasciare attestazioni basate sulla Perizia Monaci, perché questa non è stata approvata. La sua approvazione è stata impedita dai ricorsi fatti dai cittadini tramite l’azione intrapresa dal Comune di Civitavecchia su indicazione del sindaco Cozzolino e del consigliere Emanuele La Rosa ed eseguita dall’allora segretario generale Caterina Cordella e dagli impiegati del comune. È lecito chiedersi, e preoccuparsi, se queste attestazioni possano viziare gli atti stipulati nell’ultimo anno e mezzo.
Sarebbe stato meglio se al momento dell’approvazione della precedente perizia, nel mese di settembre 2013 quando ancora era sindaco Pietro Tidei, i cittadini fossero stati ampiamente informati come previsto dalla legge in modo da poter fare opposizione, ma ciò non è successo e gli Usi Civici si sono abbattuti come una scure sulla città.
Nonostante il fatto che la Perizia Rossi sia ufficialmente in vigore, le sue incongruenze sono venute alla luce ed è impensabile che si rilascino attestazioni sulla base di una Perizia errata.
A questo punto è evidente l’enorme errore fatto dalla Regione Lazio quando alcuni giorni fa non ha inserito nel maxiemendamento la proposta del consigliere regionale Devid Porrello di eliminare la delega all’Università Agraria per la verifica demaniale. Lo stesso vale quando la Regione ha dato parere negativo alla condivisibile proposta di Fratelli D’Italia di annullare la determinazione del 2013 che ha apposto gli Usi Civici a Civitavecchia.
Cosa intende fare la Regione adesso? Vuole forse approvare la perizia Monaci che ha già perso il suo primo ricorso dal Commissario agli Usi Civici? Vuole forse incaricare l’Università Agraria di fare la terza verifica demaniale in sette anni?
Diciamolo chiaramente, la Regione si è incartata di brutto e ha fatto tutto da sola quando ha bocciato e ostacolato quegli atti portati in consiglio volti alla soluzione del problema. Adesso deve tornare indietro, si approvi velocemente una legge che riporti la verifica demaniale in capo alla Regione e annulli la determinazione del 2013 perché ha approvato una perizia errata. Abbiamo le idee chiarissime sulla questione e andremo fino in fondo finché il problema non sarà risolto in maniera definitiva e rigorosa. Nel frattempo, ci saranno altre sentenze e i potenziali danni contro terzi ed erariali che potevano trovare giustificazione prima della sentenza del 25 ottobre 2019, diventano adesso evidenti e imperdonabili.