Lo squallido attacco a mezzo stampa dell’Università Agraria nei confronti dei Comitati dei cittadini che lottano per liberare la città dall’ingiustizia degli Usi Civici è la pura essenza del trash da avanspettacolo. Raramente in questi anni ci è capitato di leggere un comunicato più sgangherato, fatto di illazioni e vanagloria e privo di contenuti. Secondo noi, la ragione di tale acredine è il nervosismo causato dalla diffida della Regione che ha imposto all’Università Agraria di non rilasciare attestazioni basate sulla Perizia Monaci perché, non essendo stata approvata dalla Regione, è priva di validità legale e al più è una mera pretesa di parte.
Ci interessa sapere anche cosa pensano i notai che hanno rogitato allegando queste attestazioni prive di validità, cosa evidente e ribadita più volte a mezzo stampa e da alcuni giorni ribadita dagli stessi uffici della Regione; ma ancora di più ci preoccupiamo per quei cittadini che hanno rogitato tramite atti potenzialmente viziati da attestazioni non valide dopo averle pure pagate care.
Ricordiamo che queste irregolarità sono state segnalate da molto tempo in occasione della petizione inviata alla regione che chiedeva il commissariamento dell’Università Agraria. Il ritardo con cui la Regione ha diffidato l’Università Agraria è ingiustificabile e largamente insufficiente.
Ribadiamo la linea più ragionevole da seguire per risolvere questa problematica degli Usi Civici: la Regione deve cambiare la legge e il regolamento che delegano le operazioni di verifica demaniale all’Università Agraria. Circa un mese fa la giunta regionale ha pusillanimemente stralciato l’emendamento presentato dal consigliere Devid Porrello del M5S che avrebbe cambiato questa la legge regionale. Poiché sono evidenti gli errori nella Perizia Rossi del 2013 e nella Perizia Monaci del 2019, le cui argomentazioni sono state ritenute insufficienti anche dal Commissario agli Usi Civici, ci riproveremo con un’apposita proposta di legge regionale. Lo scopo è quello di eliminare l’assurdo conflitto d’interessi per cui chi commissiona la verifica demaniale è lo stesso ente che poi prende i soldi delle conciliazioni. Successivamente, la Regione potrà usare la perizia già fatta dal CTU del tribunale e liberare la città dagli usi civici. Più tempo si perde tanto più matureranno i danni che potrebbero essere imputati alla Regione stessa, quindi è nel suo stesso interesse sbrigarsi a riappropriarsi delle operazioni di verifica demaniale che per legge deve comunque approvare.
Movimento Cinque Stelle Civitavecchia