Si fa riferimento alla missiva dell’assessore Di Paolo datata 9 giugno u.s. ed alla delibera di Giunta regionale dello scorso 23 giugno, DEC31, quella di cui ha dato pubblicità l’assessore regionale Onorati che, in perfetta sincronia, aprono la strada all’istituzione di un Tavolo per la soluzione dell’annosa vicenda degli usi civici.
Siamo molto scettici che questa strada possa portare nel breve alla soluzione della vicenda per il Comune di Civitavecchia, mentre potrebbe essere una soluzione di lungo periodo per quelle località del Lazio ove la soluzione non è così acclarata come per la nostra città. Siamo scettici come lo fummo quando , su indicazione della direzione regionale competente, l’U.A. faceva firmare, a chi affrancava, una liberatoria di rinuncia a qualsiasi rivalsa, qualunque fosse stato l’esito dei ricorsi promossi presso il Commissario e come lo fummo quando la Regione promosse la legge regionale che prevedeva sconti a chi affrancava, legge che fu poi dichiarata incostituzionale e con essi tutti gli atti che ne sono derivati. Nessuno ha mai chiesto scusa o ha promosso risarcimenti ai malcapitati.
E le nostre convinzioni diventano certezze di fronte alle dichiarazioni dell’assessore Di Paolo che hanno accompagnato la sua iniziativa che dimostrano una conoscenza parziale della vicenda, “ci sono atti e provvedimenti amministrativi mai impugnati” le stesse dichiarazioni che hanno sempre sostenuto sia l’on.le Tidei che l’Agraria. La sentenza degli eredi Antonelli la smentisce categoricamente, circa 20 ettari della Tenuta delle Mortelle che incastrano ingiustamente 1.500 famiglie per non parlare che sia i cittadini che lo stesso Comune non sono mai stai messi nelle condizioni di poter ricorrere perché la notifica non è stata quella di legge. Una iniziativa, quella dell’assessore comunale, che non è in sintonia con quanto finora ha votato e deliberato il consiglio comunale all’unanimità quindi anche la forza politica di cui lei è espressione.
“l’incertezza della sistemazione delle terre di demanio collettivo”, fondamento della delibera di giunta, richiama una realtà che non può riferirsi alla vicenda di Civitavecchia tant’è che lo stesso primo ricorso dei cittadini ha visto un esito positivo per i ricorrenti e dello stesso Comune che è intervenuto ad adiuvandum.
Questo “Tavolo” per Civitavecchia è fuor di luogo perché la situazione è chiarissima ed allontana sempre di più l’unica vera soluzione: aggiornare le perizie dell’U.A. alla nuova documentazione storica disponibile, come la sentenza 19 del 1990 prevede, come i diversi periti coinvolti nella vicenda ( CTU, perito del Comune, perito dei ricorrenti) hanno concordemente dimostrato, come il Comune di Civitavecchia con il Sindaco ed i capi-gruppo di tutti i partiti hanno richiesto e come infine lo stesso Commissario agli usi civici ha prospettato con un suo verbale in cui chiedeva, oltre un anno fa, alle amministrazioni coinvolte una soluzione di tipo amministrativo (allegato 1). Ci si ostina in un atteggiamento di mancanza di ascolto e di confronto, sordi ad ogni richiesta che prospetti una soluzione nel breve, dopo anni di ingiusti vincoli imposti da perizie non aggiornate e quindi errate. Il lavoro del Comitato cittadino, che ha dimostrato serietà e capacità professionali al pari dei professionisti del settore, ha fatto luce sulla verità dei fatti ed ha reso giustizia in casi dove persino le istituzioni hanno mancato, viene costantemente ignorato.
Si promuove invece un tavolo interistituzionale che per Civitavecchia non è utile, senza che si sia mai realizzato un confronto istituzionale con il Comitato, persino una richiesta di audizione alla commissione consiliare regionale competente rimane ancora in sospeso nonostante sia trascorso oltre un mese !!!
Civitavecchia non ha bisogno né di condoni, né di sanatorie, né di raccomandazioni ma soltanto di serietà e capacità istituzionali e soprattutto di onestà intellettuale.
Il Comitato, alla luce degli atti inediti reperiti e che sono stati validati nella sentenza 66/’19 ha chiesto alla Regione di promuovere una nuova perizia che prenda atto dell’inesistenza degli Usi Civici” a far data dal 1827” per tutta la Tenuta delle Mortelle, ed ancor più grave, con evidenti violazioni penali, la mancata attuazione della sentenza degli eredi Antonelli ( 10 giugno 1993 Corte d’Appello di Roma) che ha dichiarato liberi da ogni vincolo i fondi degli Antonelli ossia una parte della Tenuta delle Mortelle (il mappale 309) come si evince dagli atti processuali e che la Determina regionale n. AO del 30 settembre 2013 ha illegittimamente inserito violando i diritti di proprietà di oltre 1500 famiglie.
Per tutto quanto sopra, chiediamo che venga perseguita, per Civitavecchia, prioritariamente la soluzione rapida della stesura di una perizia aggiornata e la rettifica in autotutela della determina sopra richiamata anche al fine di evitare all’Ente di cagionare altri danni di cui i funzionari possono essere chiamati a corrispondere nelle sedi competenti; restando in attesa di un Vs cortese urgente riscontro, ci riserviamo nel breve di presentare ulteriori evidenze alla soluzione presentata.
Vittorio PETRELLI, Gruppo consiliare Il Buon Governo