La consigliera regionale Marietta TIDEI esulta alla presentazione di un emendamento sugli Usi Civici da parte  della parlamentare Maria Chiara GADDA nell’ambito del decreto riaperture.

Sarei felice di sbagliare ma ritengo che l’emendamento presentato dalla parlamentare di Italia Viva non troverà accoglimento in quel Decreto in quanto la materia trattata non si presta a modifiche legislative nell’ambito di decreti parlamentari (fu così per il Decreto mille proroghe che suggerì a suo tempo il padre).

Ancora una volta la consigliera vorrebbe affidare la soluzione dell’ingiustizia  degli usi civici di Civitavecchia ad una soluzione parlamentare che ha scarsissime possibilità di approvazione, accomunando  la situazione nella nostra città con quella presente in altri comuni italiani. Ma così non è perché, come è stato ampiamente dimostrato dalle sentenze 66/2019, 43/2020 e dalle perizie di molti periti demaniali tra cui, proprio recentemente, dall’avv. Petronio, consulente della Regione Lazio, a Civitavecchia gli usi civici non ci sono mai stati. Per il nostro territorio non serve quindi la soluzione parlamentare, basta applicare, come appresso indicato, le norme esistenti per togliere validità alla perizia Monaci, voluta solo da questa scellerata gestione dell’Università Agraria e sostituirla con una perizia corretta. La consigliera Tidei potrebbe giocare un ruolo risolutivo nella soluzione della vicenda:  basterebbe  sottoscrivere e proporre la mozione che le è stata ufficialmente recapitata dal “ Comitato proprietari ex mappale 309” alla quale non si è invece degnata di dare alcun riscontro.

E invece proprio oggi  che, la Direzione Regionale sembra aver superato gli errori del recente passato con la nomina di un suo consulente e la volontà di redigere una propria perizia entro pochi mesi, viene pubblicizzata dalla consigliera Tidei una soluzione che, qualora venga approvata,  difficilmente risolverà tutti i problemi di Civitavecchia perché la soluzione parlamentare riguarda solo  terreni edificati, e nel caso di Civitavecchia ci sono anche terreni che, nonostante ingiustamente dichiarati  gravati da uso civico (vedi la Tenuta Ferrara alla quale la perizia Monaci assegna 144 ettari di demanio), essendo periferici e scarsamente edificati, non si applicherebbe la soluzione parlamentare.

La Direzione regionale può intervenire direttamente nella individuazione dei terreni interessati dalla sentenza CUC 19/1990 e non deve soggiacere alle risultanze delle perizie redatte dal perito demaniale incaricato dalla U.A., alle quali sarebbero chiamati solo ad attribuire esecutività, come erroneamente la stessa Direzione riteneva. E la mozione, proposta dai cittadini ed ignorata dalla Tidei, va in questa direzione, e ribadisce i motivi per i quali la Regione può autonomamente redigere una propria perizia, quali:

  1. Nella determina dirigenziale della Direzione Regionale Agricoltura n.A07844/2013, viene dato atto che con la sentenza 19/1990 “veniva disposto che la Regione Lazio, competente a seguito del trasferimento delle competenze in materia di usi civici, giusto D.P.R. 616/1977, procedesse ad accertare i dati catastali originari delle terre ricomprese in tali tenute”;
  2. Nella sentenza 19/1990, in particolare, viene precisato che tale compito viene demandato alla Regione Lazio ai sensi dell’art.28 della legge 1766/1927 e non ai sensi degli articoli 29 e 30 del R.D. 332/1928, erroneamente richiamati nella DGR 476/ 2020 che sarebbero validi se attivati per iniziativa dell’Ente gestore (U.A.) in base all’articolo 3 del R.D. 332/1928;
  3. Pertanto, nella individuazione dei proprietari e dei dati catastali relativi ai terreni interessati dalla sentenza del 1990, la Regione ha una competenza piena ed esclusiva che le deriva dalla sentenza stessa e dall’art.28 citato e che prescinde da qualsiasi iniziativa o ingerenza dell’Università Agraria;
  4. La legge 168/2017, che ha modificato la natura giuridica degli Enti gestori degli usi civici, non ha minimamente inciso sulla legge 1766/1927, né sul R.D. 332/1928 le cui disposizioni continuano ad essere pienamente vigenti.

Invece di spostare l’attenzione su altre soluzioni poco probabili, la consigliera Tidei farebbe perciò bene ad appoggiare la via più propizia e favorire la risoluzione di  una nuova istruttoria storico giuridica, già conclusa dall’avv. Petronio per la Tenuta delle Mortelle, e una nuova ricognizione catastale da concludersi entro pochi mesi. Questo renderebbe inutile anche il proseguimento dei procedimenti giudiziari che si stanno tenendo per risolvere le oltre 1200 opposizioni alla perizia Monaci.

Solo in questa direzione la consigliera onorerebbe il suo mandato elettorale ed otterrebbe un riconoscimento elettorale nei prossimi appuntamenti.

Vittorio PETRELLI

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