”Va aperto un confronto governativo”
TAVOLO TVN. Grandi perplessità sono emerse dalla riunione con i vertici Enel relative al futuro di Tvn. Tedesco: “Attiviamoci sulle rinnovabili”. Di Majo: “Preoccupato dal risvolto occupazionale”. Il sindaco lancia la proposta di un tavolo permanente con l’esecutivo. Enel si dichiara disposta a collaborare. Cosimi (Ugl): “Situazione sconcertante”
CIVITAVECCHIA – Grande preoccupazione è arrivata dalla riunione tecnica che si è svolta questa mattina al Ministero per lo sviluppo economico che ha visto presente Enel, le sigle sindacali e gli amministratori delle centrali a carbone del centrosud. In particolare si è parlato di Tvn e della possibilità di riconversione a gas. Seppur Enel si sia resa disponibile alla massima collaborazione con gli enti per un progetto che prevede rinnovabili, batterie e gas e efficientemetnto energetico, le rassicurazioni in termini occupazionali non sono delle migliori tante sono le critiche arrivate.
«La nostra città ha già subìto una riconversione della centrale di Torre Valdaliga Nord, che si è rivelata onerosa sia sotto il profilo ambientale che sotto quello sociale. Parlare oggi di utilizzo di gas è pertanto quanto meno inopportuno. La prima cosa da fare sarà coinvolgere il territorio, in seconda battuta effettuare una valutazione propedeutica di tutti gli aspetti della questione, con la massima partecipazione della città e con un occhio di riguardo molto attento all’occupazione, indotto compreso. È tempo di attivarsi, ed anzi siamo in ritardo, sulle energie rinnovabili. In tal senso ho chiesto espressamente, tanto all’Enel quanto al Governo, che Civitavecchia sia dichiarata città-pilota e sperimentale a livello nazionale dei progetti sulle fonti rinnovabili di energia e sull’innovazione tecnologica. Tedesco ha infine annunciato un tavolo locale con la presenza di Enel per decidere del futuro occupazionale del territorio e la richiesta di un tavolo permanente governativo.
Presente anche il presidente dell’Autorità Portuale Antonio Maria di Majo: «Nel corso della riunione di questa mattina ho condiviso le preoccupazioni espresse dalla Regione Lazio e dal neo Sindaco di Civitavecchia sull’impatto socio-economico sul territorio derivante dall’uscita dal carbone della Centrale Enel di Torrevaldaliga, che vede coinvolte centinaia di lavoratori. Il predetto impatto, come ho tenuto a precisare, riguarda direttamente anche il porto di Civitavecchia che sta risentendo della riduzione dell’attività produttiva della Centrale, avendo registrato, già nei primi mesi del 2019, un dimezzamento dell’importazione di carbone» ha dichiarato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria di Majo.
Preoccupato anche il responsabile di setttore Ugl Mauro Cosimi ha espresso enormi perplessità: «Siamo rimasti sconcertati dai numerosi posti di lavoro che la nostra città perderà alla fine della realizzazione del piano. Numeri quantificabili in circa 100 posti diretti ed un numero non ancora quantificabile per l’indotto. Non quantificabile perché oltre ai circa 180 posti di lavoro che saranno persi per la movimentazione del carbone ci sono da aggiungere quelli legati alla manutenzione degli impianti, l’indotto edile e metalmeccanico che subirà un drastico taglio dovuto al nuovo impianto».