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Di cosa si vanta l’assessore alla Sanità D’Amato? La campagna della Regione Lazio per gli over 80 fa acqua da tutte le parti. La kafkiana testimonianza di un lettore.

“Una trappola ai danni degli anziani, una lotteria dei vaccini. Il portale della Regione Lazio per prenotare il vaccino anti Covid non solo non funziona, ma sbaglia nel dare appuntamenti e risposte, trae in inganno mettendo la vita di mio padre, 93 anni, a rischio fino a metà maggio”. A denunciarlo in una lettera aperta giunta alla nostra redazione è Fabio Angeloni.

Difficoltà a prenotare, i sito è andato in tilt, come ammesso anche da Nicola Zingaretti, segretario dem e governatore del Lazio, che ha sempre vantato il ‘successo’ del piano di vaccinazione nella sua Regione.

“Dopo i problemi iniziali ottimi risultati delle prenotazioni per vaccino anti Covid-19 per gli over 80 anni.

Arriveremo tra un po’ a oltre 50.000 prenotazioni” aveva twittato il 2 febbraio Zingaretti che si è affrettato a dare i numeri per cercare di stoppare le polemiche.

Tutto risolto? Sembra di no. “Lunedì notte. Sono quasi le due. Finalmente riesco a prenotarlo tramite il sito della Regione. Prima vaccinazione 8 marzo (ore 8.30), richiamo il 29 marzo (ore 8.30) Ospedale di Civitavecchia.

Quando chiedo la stampa nasce l’errore. La procedura prima ‘parla tedesco’, letteralmente in tedesco, poi riporta l’appuntamento del 29 marzo (teoricamente il richiamo) sulla prima pagina di un documento lunghissimo, al contrario della risposta data a mia madre (90 anni) che nella stessa prima pagina evidenzia entrambi gli appuntamenti (vaccinazione e richiamo).

Temendo di aver sbagliato, velocemente annullo e ripropongo. La scalcagnata app non tiene conto della cancellazione e mi blocca, dicendo che il paziente ha già un appuntamento e rendendo vani tutti i miei ulteriori tentativi. Il giorno dopo mi contatta il call center regionale”.

Come finisce? “Un nuovo appuntamento il 25 aprile (ore 10.15) prima vaccinazione con richiamo il 16 maggio (ore 10.20)” si legge nella lettera in cui viene evidenziato come “Tra l’8 marzo e il 25 aprile passano 57 giorni di rischio Covid in più. Esclusivamente per colpa di una procedura informatica che ha fornito risposte non solo sbagliate ma anche ingannevoli”.

“Mi domando: chi è il fortunato anziano vincitore della lotteria dei vaccini che l’8 marzo riceverà la dose di vaccino n. 21032120054351 che era di mio padre?” conclude Fabio Angeloni.

Ed è questo evidentemente il sistema che viene tanto sbandierato da Zingaretti e dal suo assessore alla Sanità.

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