CIVITAVECCHIA – (Agenzia DIRE). “Sensibilizzare gli studenti contro la violenza di genere e farli entrare in contatto per la prima volta con professionisti come psicologi, ginecologi o medici in prima linea contro la violenza sulle donne”.
Questo uno degli scopi principali della riunione del Tavolo interistituzionale contro la violenza di genere che oggi si è tenuto all’istituto Marconi di Civitavecchia.
“Non è la prima volta che ci riuniamo in una scuola, anzi per la verità è la terza- ha spiegato alla Dire il direttore della Asl Rm4, Cristina Matranga- Ma oggi è stata una riunione particolarmente importante perché partendo dalla collaborazione con la professoressa Lolli abbiamo pensato di proporre questo percorso come Pcto, ovvero come ‘Alternanza scuola lavoro’. Abbiamo proposto alle scuole, e le scuole hanno accettato, di chiedere ai ragazzi di fare parte di questo percorso e quindi di entrare a vedere, ad esempio, come funziona un consultorio nel momento in cui accoglie una donna vittima di violenza o uno sportello alla Procura della Repubblica o in un Pronto soccorso gestito da Differenza donna. Questo consente due cose: di sensibilizzare i ragazzi e poi di far entrare loro in contatto con una pluralità di mestieri per esplorare le loro attitudini e i loro desideri andando a vedere, come lavora un ginecologo in un consultorio, uno psicologo di un centro di salute mentale o un medico di pronto soccorso nello sportello che si occupa di donne maltrattate”. “Con il tavolo di oggi, poi- ha aggiunto Matranga- si rafforza sempre di più la rete sul tema tra Asl, associazioni del territorio, Procura della Repubblica, Ordine degli psicologi e forze dell’ordine. Oggi tutti questi soggetti istituzionali trovano voce al tavolo, ed è molto importante, perché tenere questi incontri ogni tre mesi ci consente di parlarci e di tenere alta l’attenzione su questo tema. Tra le buone pratiche prodotte dal tavolo voglio ricordare la formazione delle forze dell’ordine, che è stato stato un percorso molto positivo e molto apprezzato dallo stesso procuratore perché ha consentito di creare un linguaggio comune tra chi è abituato a fare un lavoro diverso, quindi tra forze dell’ordine, psicologi e magistrati”. “Un’altra buona pratica- ha aggiunto Matranga- è quella della comunicazione, che non deve solo concentrarsi su due momenti dell’anno, ovvero il 25 novembre che è la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, e l’8 marzo che è la festa delle donne. Noi invece di questa violenza dobbiamo parlarne tutti i giorni. Infine è stato importante mettere in rete le associazioni perché spesso le donne tendono a rivolgersi non agli sportelli vicino casa ma a quelli più distanti, magari per una questione di riserbo e pudore. E questo gli consente di conoscerla di farsi un’idea su che tipo di accogliena troverà ”.
Al tavolo erano presenti, oltre alla Asl Rm4, capofila dell’organizzazione, rappresentanti della Procura della Repubblica, a partire dal Procuratore capo Alessndri Gentile, operatori del settore, psicologi, volontari delle associazioni e assistenti sociali oltre ad un gruppo di studenti della scuola.
I NUMERI DEI FEMMINICIDI NEGLI ULTIMI MESI
I lavori sono stati aperti da Matranga, che ha ricordato i 37 femminicidi in Italia in soli 124 giorni, ovvero i giorni dall’ultima riunione del tavolo ad oggi. “Una donna uccisa ogni 3 giorni- ha detto la direttrice della Asl Rm4- di questi 37 femminicidi bisogna poi ricordare che 23 sono avvenuti per mano di ex compagni, mariti o compagni attuali. Parliamo di oltre il 60% del totale”.
LA PAROLA AGLI STUDENTI
Dopo Matrenga ha poi preso la parola Gentile ed infine, prima dell’apertura del confronto vero e proprio tra gli operatori del settore, è intervenuto uno studente, Riccardo Frontoni. “E’ importantissimo sensibilizzare le giovani menti, i ragazzi, su una questione così importante della nostra società - ha spiegato alla Dire il ragazzo dopo aver letto una poesia di Alda Merini- Le donne ci insegnano tantissimo, fin da quando siamo bambini, penso alle mamme che ci hanno insegnato ad essere forti, sensibili e coraggiosi. Quindi quando sento che una donna viene abusata o uccisa per me è un colpo al cuore, perché mi immedesimo in quello che ha potuto vivere quella donna. Credo sia importantissimo che nelle scuole si facciano convegni come quello di oggi, per sensibilizzare i giovani ad un argomento così importante. L’appello che faccio a tutti i presidi è questo: fate convegni come questi per sensibilizzare i ragazzi a costruire un mondo migliore”. (Agenzia DIRE)
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