Ombre inquietanti sull’incendio che nella notte tra sabato e domenica è scoppiato nell’impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti situato a Viterbo, il località Casale Bussi. Un impianto collocato in una zona dove insistono il Teatro romano di Ferento, un mercato ortofrutticolo provinciale, un’importante azienda di produzione di carne avicola a livello nazionale e il mattatoio provinciale.
“Con l’incendio di Casale Bussi – dichiarano il presidente regionale di Fare Verde, Silvano Olmi e quello provinciale Roberto Tomassini – i viterbesi hanno scoperto che l’immondizia a Viterbo arriva da una parte della città di Roma e da diversi comuni della provincia, da Viterbo e provincia, da Rieti e provincia, dalla bassa umbria, da alcuni comuni di Latina e Frosinone. La discarica di Casale Bussi deve essere chiusa e rinegoziati gli ATO Regionali di gestione dei rifiuti.
Questo incendio é l’ennesimo nella nostra regione che colpisce impianti del genere, occorre indagare a fondo e capirne le cause. Inoltre, la magistratura deve accertare se gli Enti deputati al controllo hanno adeguatamente vigilato.
Raccolta differenziata, recupero, riuso e riutilizzo. Questa la via da seguire per smaltire correttamente l’immondizia.”