All’Archetto, Enrico Bagnaia con la bellissima moglie Alessandra gestori della trattoria, hanno descritto in inglese pochi giorni fa la ricetta dell’acquacotta ad una famosa chef inglese Nisha Katona, https://www.youtube.com/watch?v=5KoyQxiYXMA , seguita da una troupe di channel 4 UK: i contadini trovavano nel campo le erbe e le aggiungevano all’acqua che bolliva per mangiarne con il pane raffermo. Se ricchi o in necessità di proteine aggiungevano un uovo.
Immerso nelle acque del Bacucco Michelangelo scrisse “Come sta dentro el dicto Bagno” e disegnò come da foto allegata, pagina 30…..
Andando in dietro nel tempo, prima della città longobarda, la zona di Viterbo ospitava 15 terme romane e ville dei ricchi e famosi del tempo, come evince dallo studio del CNR firmato dal Dott. Giuseppe Scardozzi.
Usando le parole dello storico Giovanni Faperdue, dopo il 1260, camminando a a piazza del Gesù, si potevano incontrare re e regine.
Citando lo storico dell’arte Antonio Rocca, dopo il 1517 Viterbo divenne la capitale culturale d’Europa mentre il mondo assisteva all’ascesa della potente famiglia locale: i Farnese.
Viterbo è tutto questo e molto di più. L’autore del libro presentato proprio all’archetto, ha raccolto molte delle storie e leggende di questa terra fantastica nascosa tra Roma e Toscana. Scrive del proprio amore sia per le bellissime donna della Tuscia che per la città che tiene stretta al cuore.
Venerdì 09 Ottobre 2020, alle ore 19:00 un nutrito gruppo di interessati e curiosi ha ascoltato il professor Hobel che, con la professoressa Laura Principi e Marco Guglielmi, hanno presentato le pagine scritte con attenzione alla storia ma nascoste in un romanzo che spazia dal 1100 ai giorni nostri. Hanno anche degustato l’acquacotta offerta dall’archetto.
Viterbo cresce: l’arte, la tradizione, la storia e la cultura provano a prendere il loro posto al centro della vita cittadina.
Il giovanissimo sindaco di Villa San Giovanni in Tuscia nella foto, Fabio Latini, tra gli accorsi ha parlato di rete, voglia di crescere e dell’oro verde della Tuscia: l’olio extra vergine di Oliva.
Giulio Della Rocca