kempes astolfi libro

Migliaia le copie vendute de “La Donna che Annusava le librerie”.
Il fenomeno del passaparola, si sa, è diffuso in ogni campo. Specialmente quando si parla di arti letterarie, il vasto pubblico può lanciare un autore o distruggerlo.
E “La Donna che Annusava le Librerie” di Kempes Astolfi ha preso il volo proprio con quel tam tam mediatico, quel fenomeno
appunto del passaparola che tramite internet, grazie ai canali facebook, instagram e altri social si espande nelle librerie di tutta Italia. Sono già otto le ristampe in pochissimo tempo per un libro uscito poco prima di Natale.
«Se me lo avessero predetto non ci avrei creduto» ha confessato candidamente Astolfi «Passo non so quante ore al giorno davanti al computer a rispondere a persone che mi contattano da tutta Italia, che mi fanno i complimenti o che mi chiedono quando vengo a presentare il libro dalle loro parti.»
Il libro è un tourbillon di emozioni e conferma la crescita esponenziale dell’autore civitavecchiese, che, dopo ‘KomeSto?’
si è messo in testa di sfondare nel campo della letteratura e del cinema e non si sta fermando più. «A dire la verità, e chi mi conosce lo sa, ho sempre voluto fare il regista. Sono e mi sento tale, ma dopo essermi diplomato in regia e sceneggiatura presso la Scuola delle Arti di Pino Quartullo ho deciso di iniziare a mettere per scritto le mie storie. Meglio passare ore al computer e lavorare a una storia che possa emozionare le persone e far battere forte i cuori, che passare ore al computer a scrivere papiri su qualche social» afferma con determinazione e un pizzico di polemica Astolfi «Io credo che tutti dovrebbero lavorare ogni giorno per trasformare le proprie passioni in lavoro, utilizzando tutto il tempo che si ha a disposizione fuori dai doveri di tutti i giorni.
E quando fai ciò che ami con passione, non lavorerai più neanche un minuto in vita tua» afferma il giovane autore, pubblicato per la terza volta su cinque da Prospettiva Editrice, casa editrice di Civitavecchia.
«Non pensavamo Kempes potesse avere così tanto seguito con questo nuovo libro» afferma Francesca Patti di Prospettiva
«forse è stato il seguito del successo de L’Abbraccio Perfetto, forse la sua ostinata perseveranza unita a indubbia bravura. O forse un misto di tutto un po’» conclude orgogliosa la titolare della Casa Editrice.
Il romanzo parla di una giovane donna, Denise, che viaggia attraverso le librerie di tutto il mondo alla ricerca di un profumo
lei, che non può sentire gli odori. Durante gli altri giorni Denise una tranquilla bibliotecaria di Clarkesville ma durante i weekend visita e annusa in tutto il mondo quei luoghi incantati che regalano emozioni sotto forma di pagine. Un giorno, a Parigi, dentro Shakespeare & Co., Denise viene notata da una giornalista, Amanda Lisetti, che decide di incontrarla per saperne di più sulla sua
storia, sui suoi gesti. Quella che inizialmente doveva essere una semplice intervista per un blog si trasforma in un rapporto
profondo tra due donne che iniziano a farsi forza l’un l’altra per uscire da quello che sono diventate oggi. Il mistero che si cela dietro il passato di Denise è turbolento quanto la difficoltà che la bibliotecaria prova anche solo nel raccontare e ricordare il suo dramma interiore. È davvero possibile lasciarsi andare completamente e vivere una volta per tutte, dimenticando un passato lastricato di ostacoli e momenti difficili da rivangare?
Il libro apre con una prefazione dell’autore Rizzoli Gino Saladini e con questa frase “Mi affiderei piuttosto all’istinto di una donna che alla ragione di un uomo” di Stanley Baldwin.
In Italia, si sa, leggono maggiormente le donne e questo titolo così “cattura lettori, anzi lettrici, scatena l’immaginario collettivo. Sarà la bravura di Astolfi, o il passaparola, o i social, o forse tutto un po’, fatto sta che il successo è ormai conclamato.

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